In un caldo pomeriggio di Luglio, mi dirigo verso Modena per far visita al MEF, il Museo-Casa Enzo Ferrari, dedicato alla vita e al lavoro del fondatore della casa automobilistica. Nonostante il Museo sia stato inaugurato nel 2012, proprio quest’anno ha portato alla ribalta la mia passione per i musei automobilistici (vedi Porsche e Mercedes-Benz visitati a Stoccarda). Inoltre, quest’anno compiva il decimo anniversario dall’inaugurazione e questo rendeva il tutto più speciale.
L’ideatrice del progetto fu proprio la Fondazione casa Enzo Ferrari, nata nel 2003 per volontà del Comune di Modena e Ferrari, con la finalità di poter creare uno spazio espositivo volto alla promozione e alla conservazione della storia Ferrari, orgoglio modenese famoso in tutto il mondo. Il Museo, che nasce infatti come opera di ristrutturazione dell’antica casa-officina, si estende per un totale di 5000 metriquadri, comprese le aree verdi e didattiche. Il museo è stato costruito secondo criteri sostenibili per l’ambiente: è dotato di impianti di riscaldamento geotermico, riciclo delle acque e illuminazione naturale grazie alla presenza delle ampie vetrate.
La cosa che più mi ha colpita (e si vede anche dal treno, non appena si arriva a Modena) è l’intero edificio che ospita il Museo. Questo è realizzato a forma di cofano, completamente giallo, per richiamare non solo il colore che scelse Enzo Ferrari come sfondo del celebre marchio “Cavallino Rampante”, ma è anche il colore istituzionale della Città di Modena. Sia all’interno che all’esterno, la struttura presenta forme ondulate e dolci principalmente del colore bianco, che fa risaltare più di qualunque altro colore le vetture presenti al suo interno.