Eccola qui. Visitarla era da diversi anni uno dei miei sogni e finalmente sono riuscita a realizzarlo. Sto parlando dell’edificio post modernista La Muralla Roja, a Calpe, in Spagna. Non potevo scegliere meta più speciale per inaugurare nuovamente i viaggi all’estero, dopo i vari DPCM e mille complicazioni date da quando stiamo vivendo in pandemia. La Muralla Roja è stata la meta intermedia di un viaggio on the road, di sette giorni partito da Valencia e concluso ad Alicante. Considerando che, si tratta pur sempre di un edificio contente solo appartamenti privati, abbiamo deciso di diventare residenti per un giorno e goderci al meglio la struttura.
Dormire alla Muralla Roja è stata infatti una delle scelte più sagge fatte nella storia dell’organizzazione dei miei viaggi: una volta sarei andata li’ senza documentarmi abbastanza per poi scoprire che non si può accedere (se non abusivamente) ai veri capolavori presenti al suo interno. L’edificio è strutturato proprio come una fortezza e per quanto sia già molto suggestivo visto dall’esterno, le vere emozioni arrivano quando si vive dall’interno, anche dopo diverse ore. Affittare per una notte uno degli appartamenti della Muralla Roja mi ha dato l’opportunità di godermi a pieno tutte le sfumature e i giochi di luce e colore che questa struttura può regalarti durante le ore del giorno e della notte.
La Muralla Roja è una delle opere architettoniche più iconiche dell’architetto Ricardo Bofill, di origine catalana. Il progetto è un chiaro riferimento a gli stili architettonici arabi e mediterranei, precisamente, sceglie di reinterpretare lo stile delle casbah nordafricane in modo avant-garde, incorporando gli elementi tradizionali come cortili, scale e ponti che collegano tra loro tutti e cinquanta gli appartamenti. Sono inoltre presenti una terrazza sul tetto con un solarium, una sauna e una piscina a croce greca, ad uso esclusivo dei residenti. La croce greca è la forma base ripetuta nell’intero progetto dell’edifico, grazie a questo, gli interni degli appartamenti sono formattati per avere cucine e bagni alle intersezioni delle strutture trasversali, proprio come le tradizionali casbah. L’uso del colore è fondamentale: sull’esterno degli edifici è ciò che dà, oltre a tantissimi giochi di luce, l’illusione dello spazio. Le pareti sono vibranti, dipinte con diverse tonalità dei colori rosso, rosa, blu e viola. Scelta di colori dettata sicuramente dal forte contrasto con il paesaggio e natura, essendo costruito a strapiombo sul mare, appare come se stesse emergendo dalle scogliere rocciose.