CENTRALE MONTEMARTINI | I COLORI DEI ROMANI

Dal 27 aprile 2021 apre al pubblico la mostra Colori dei Romani. Mosaici dalle Collezioni capitoline”, presso la sede di Centrale Montemartini, straordinario esempio di riconversione in sede museale di un edificio di archeologia industriale, oggi secondo polo dei Musei Capitolini. Presenta al pubblico un’ampia selezione di mosaici, e capolavori delle collezioni capitoline ancora poco conosciuti dal grande pubblico. Si tratta di un evento particolare ed importante per raccontare, brani di storia della città di Roma, illustrando nel modo più completo i contesti originari.

Accanto ai mosaici sono esposti anche gli affreschi e le sculture, che insieme a essi costituivano l’arredo degli edifici di provenienza; questa presentazione d’insieme consente di interpretare le scelte iconografiche, i motivi decorativi, l’aspetto formale delle opere come espressione del gusto e delle esigenze dei committenti, offrendo così un significativo spaccato della società romana in un ampio periodo compreso tra il I secolo a.C. e il IV d.C.

Si tratta infatti di una ricca e preziosa documentazione d’archivio, messa a corredo delle opere esposte, illustra i rinvenimenti con foto storiche, acquarelli e disegni, testimonianze che aiutano a raccontare il clima e le circostanze che determinarono queste scoperte: le trasformazioni urbanistiche e il fervore edilizio che caratterizzarono la storia di Roma tra gli ultimi decenni dell’800 e i primi decenni del secolo scorso.

L’esposizione si articola in quattro sezioni tematiche:

La prima sezione, tratta l’arte del mosaico presso i romani, la storia e la tecnica che introduce alla storia dell’arte del mosaico. Le opere scelte rappresentano tutte le tipologie dei pavimenti e delle decorazioni musive parietali, consentendo di illustrare attraverso le tecniche, i materiali, i colori, i motivi decorativi, l’evoluzione stilistica e la trasformazione dell’arte musiva nel corso del tempo. Dal più semplice decoro alla più complessa narrazione, i mosaici esposti sono l’espressione più alta e raffinata di capacità tecnica e di ispirazione artistica.

 La seconda sezione, espone il vivere e abitare a Roma tra la fine dell’età repubblicana e l’età tardo-antica: le dimore di lusso e i contesti domestici. Presenta i mosaici provenienti dalle dimore di lusso, che a partire dall’età repubblicana caratterizzavano alcuni settori della città antica. Il percorso segue un criterio cronologico, passando dagli esemplari più antichi fino ad arrivare al IV secolo d.C.

La terza sezione è dedicata a gli spazi del sacro: la basilica Hilariana, sede del collegio dei sacerdoti addetti al culto di Cibele e Attis, è l’esempio emblematico di un apparato decorativo in cui tutti gli elementi dell’arredo concorrono alla narrazione del contesto e della sua funzione. I primi resti archeologici della Basilica Hilariana vennero alla luce tra il 1889 e 1890 durante gli scavi per la costruzione dell’ospedale militare del Celio.

La quarta sezione, racconta i mosaici degli edifici funerari nelle necropoli del suburbio di Roma, nel repertorio sepolcrale la decorazione, è volta sempre a esaltare le qualità del defunto e a rievocare i valori collettivi fondamentali della società romana. I mosaici sono tutti cronologicamente inquadrabili nel II e III secolo d.C. e provengono da contesti funerari situati nelle aree suburbane della città.

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