Oggi vi porto alla scoperta di Palazzo Farnese a Caprarola, città in provincia di Viterbo, nel Lazio. Il Palazzo rappresenta uno dei migliori esempi di dimora tipici dell’epoca manierista e fu costruito per l’appunto, per volontà della famiglia Farnese ai fini di un uso oltre che domestico e signorile, anche difensivo: la residenza fortificata venne inizialmente affidata dal cardinale Alessandro Farnese e ad Antonio da Sangallo il Giovane, che progettò una rocca pentagonale con bastioni angolari come era comune nelle dimore signorili del territorio laziale tra XV e XVI secolo. I lavori di costruzione iniziarono del 1530, ma fu completato non prima del 1573, a causa di diversi periodi di sospensione e cambi progettuali. La costruzione mantiene sicuramente la pianta pentagonale dell’originaria fortificazione, ma venne successivamente trasformata in un imponente palazzo signorile rinascimentale, a scopo di divenire poi la residenza estiva del cardinale e della sua corte. Sostituirono i bastioni d’angolo inserendo delle ampie terrazze affacciate sulla campagna circostante, mentre il centro della residenza è caratterizzato dalla presenza di un cortile circolare a due piani. L’architetto Vignola, fece tagliare di netto la collina con le scalinate in modo da isolare totalmente il palazzo, integrandolo comunque in maniera armoniosa con il territorio circostante e il paese di Caprarola: fu realizzata infatti una strada rettilinea nel centro del paese sottostante, così da collegare visivamente il palazzo alla cittadina ed esaltarne la posizione dominante.
Dall’alto si può ammirare la sua pianta a pentagono caratterizzata dalla presenza del cortile circolare al centro. Questo è in pendenza, dove all’interno di esso era situata una “bocca della verità” che raccoglieva tutta l’acqua piovana e che veniva usata per ogni attività quotidiana. Al suo interno invece, i vari ambienti sono suddivisi secondo uno schema molto preciso: la zona estiva, fu affrescata da Taddeo Zuccari, a nord-est situata dove non batteva il sole e la zona invernale a sud-ovest situata dove invece batteva, fu dipinta da Jacopo Zanguidi, da Raffaellino da Reggio e Giovanni de Vecchi. Qui sono collocate la camera da letto del cardinale, detta Camera dell’Aurora, e la camera delle celebrità, detta Stanza dei Fasti Farnesiani, con gli affreschi che riassumono la vita dei Farnese. Una delle stanze più rappresentative del palazzo è la Stanza delle Geografiche o del Mappamondo, la quale prende il nome dagli affreschi di Giovanni Antonio da Varese.