Un paio di giorni dopo la realizzazione della terza festa religiosa più grande al Mondo, Sant’Agata, ho deciso di partire per Catania in occasione della Mostra di Toulouse Lautrec presso il Palazzo della Cultura, a due passi dal Duomo. Tra i motivi principali c’era sicuramente l’essermela persa quando ci fu a Roma, una mostra molto simile che richiamava la presenza di altrettante opere famose dell’artista, ma non c’è da escludere un’irrefrenabile voglia di ritornare in Sicilia anche solo per un paio di giorni e tornare a respirare l’aria che mi manca della regione di cui ho le radici. Dunque, con Palazzo della Cultura a Catania si celebra, attraverso 150 opere provenienti dall’Herakleidon Museum di Atene, il percorso artistico di uno dei maggiori esponenti della Belle Époque: Henri de Toulouse–Lautrec (1864-1901). La città è Parigi, siamo alla fine Ottocento: la vita bohémienne, gli artisti di Montmartre, il Moulin Rouge, i teatri, le riviste umoristiche, le prostitute. Questo è l’accattivante mondo che ha vissuto Toulouse–Lautrec, genio che divenne noto soprattutto per i suoi manifesti pubblicitari e i ritratti di personaggi che hanno segnato un’epoca rimanendo ben impressi. Manifesti, litografie, disegni, illustrazioni, acquerelli, insieme a video, fotografie e arredi dell’epoca ricostruiscono uno spaccato della Parigi bohémienne, riportando i visitatori indietro nel tempo. Tra le opere più celebri presenti in mostra litografie a colori come Jane Avril, manifesti pubblicitari come La passeggera della cabina 54 e Aristide Bruant nel suo cabaret, disegni a matita e a penna, grafiche promozionali e illustrazioni per giornali come in La Revue blanche, diventati emblema di un’epoca indissolubilmente legata alle immagini dell’aristocratico visconte Henri de Toulouse–Lautrec.